Tab Article
È piuttosto insolito nel corso della storia dell'architettura associare la definizione di un vero e proprio stile al nome di un autore. Il palladianesimo è diventato un termine usato forse con leggerezza e magari con troppa disinvoltura in alcuni casi. Eppure la critica più avveduta è riuscita a discernere con molta lucidità alcune questioni strutturali legate al successo di Palladio da altre ragioni più formali, e quindi anche di seduzione apparente, nonostante alcune soluzioni architettoniche abbiano avuto un largo consenso e una vasta applicazione in contesti anche esotici. Il lavoro qui presentato tenta, con uno specifico approccio metodologico basato sulla lettura in presa diretta, un'operazione che pone alcune riflessioni sull'opera di Palladio per via «fenomenologica», cercando di rilevare ragioni strutturali del rapporto città-campagna nella costruzione del paesaggio veneto. Ragioni strutturali che, di fatto, sia sul versante dell'assetto figurativo che su quello della costruzione di un paesaggio agrario innovativo a grande scala, avrebbero inciso sulla fortuna critica di Palladio.